Tiziana Ferro


"... Quando canterai finalmente, solo! Presto non sarà più possibile."


Due incontri determinano il percorso di Tiziana Ferro, artista eclettica le cui opere sono il risultato di una profonda ricerca spirituale e materiale al tempo stesso: il fascino seducente della Polinesia Francese di Paul Gauguin (1986) e l’incontro con Mario Molinari, suo maestro, uno dei fondatori del gruppo neo-surrealista Surfanta.

La permanenza in un luogo così distante dall’Europa, la Polinesia, incontaminato e all’apparenza incontaminabile dà il via ad una produzione artistica alla quale la Ferro si dedica intensamente con l’intenzione di fissare nelle opere i colori e la bellezza, in un certo senso primitiva, dei luoghi e degli abitanti, arricchendo il suo bagaglio culturale ed esistenziale.

La frequentazione con Molinari la conduce, invece, ad introdurre in maniera preponderante nelle sue tele l’elemento fantastico per proseguire una ricerca volta al passaggio dal segno al colore e dal colore senza il segno alla materia, per ritornare alla ricerca del segno fantastico dettato dalla materia sulla materia. L’assidua ricerca della spiritualità, nella vita come nell'arte, è per questa Artista la ricerca di un nuovo messaggio, di un'indicazione illuminante, un percorso da seguire.