Felice Casorati


Novara, 4 dicembre 1883. Torino, 1 marzo 1963

 

“Vorrei saper proclamare la dolcezza di fissare sulla tela le anime estatiche e ferme, le cose immobili e mute, gli sguardi lunghi, i pensieri profondi e limpidi, la vita di gioia e non di vertigine, la vita di dolore e non di affanno.” (Felice Casorati)

 

“Felice Casorati è uno dei più completi artisti del Novecento italiano, nel senso che esprime in modo esemplare e a un altissimo livello le più significative istanze di quel periodo, attraversando varie fasi poetiche in chiave simbolista, neoclassica, novecentista, metafisica; movimenti interpretati da quella che si può considerare la cifra stilistica più rilevante del suo linguaggio: una rigorosa, intellettuale attenzione alla struttura compositiva con una costante preoccupazione d’ordine e di armonia dei valori plastici, segnici, cromatici.

Quella di Casorati è una pittura cerebrale, dove la raffinatezza formale accentua il tono enigmatico e misterioso degli insiemi, frutto di una sintesi mirabile tra l’iniziale tendenza simbolista del primo decennio del Novecento, improntata alla sofisticata pittura di Gustav Klimt, e il realismo degli anni Venti, il Realismo Magico, lo stesso di De Chirico, Menzio, Chessa (…)

Due sono i temi che ricorrono nelle opere di Casorati: la figura umana, soprattutto femminile e la natura morta. La magia e la modernità di Casorati stanno nella contemplazione di scene semplici e di oggetti umili visti attraverso una tensione interiore, un’acutezza intellettuale, una lucidità mentale che si traducono in controllatissimo rigore espositivo e sottili equilibri dell’insieme in grado di trasfigurarli in archetipi di un’esistenza sospesa, in bilico tra realtà e finzione, tra vita e sogno, tra inquietudine esistenziale e impeccabile razionalità.” 1

 

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1 Paolo Levi, Catalogo dell’Arte Moderna. Gli artisti italiani dal primo Novecento ad oggi. Milano, Editoriale Giorgio Mondadori, 2006, pp. 34-35