incontro|Sulla differance
I Viali - Shopping park - Nichelino TO
Inaugurazione: 2 Marzo Ore: 17.00
Ingresso Libero
Mostra d'Arte di
Questo ‘incontro’ di arte al femminile è anche un confronto, un mettere a fronte, quindi un riscontro, di una persona con un’altra, di un pensiero con un altro, di un lavoro artistico con un altro. Per conoscere le somiglianze o le differenze. È la diversità che diventa uno spazio di discussione che non prende le pieghe del conflitto, ma che invece definisce le specifiche identità.
incontro|Sulla differance
Incontro. Un sostantivo maschile e un avverbio. Un incontro inaspettato è un sostantivo, andare incontro a qualcuno è un avverbio. Cambia solo l’uso grammaticale. L’incontro più semplice è il risultato dell'incontrare (o dell'incontrarsi), è un’azione consapevole o casuale, ma incontro può essere anche un luogo comune a due o più enti geometrici, un luogo fisico in cui due o più cose si incontrano, ancora, può voler significare anche punto d'incontro, il cercarlo, come ad esempio il voler raggiungere un accordo con la contro-parte. Come avverbio si può scriverlo staccato, ma non è necessario e venire in contro è una forma antica, certamente poco usata, forse anche un po’ demodé ma non è un errore.
Perché questa premessa? Perché questo reale ‘incontro’ (o incontro) di arte al femminile contiene sostanzialmente le due forme insieme. Un incontro è anche un confronto, un mettere a fronte, quindi un riscontro, di una persona con un’altra, di un pensiero con un altro, di un lavoro artistico con un altro. Per conoscere le somiglianze o le differenze. È la diversità che diventa uno spazio di discussione che non prende le pieghe del conflitto ma che invece definisce le specifiche identità.
La ‘differance’. Non appena apriamo bocca siamo differiti perché usiamo segni, e nel momento in cui usiamo i segni è in azione la différance. Come scrive Derrida sostituendo, in una epocale trasgressione dell’ortografia, la e con la a, la différance è ‘differenza’, ma è differenza e differimento insieme. È vero che con il filosofo francese siamo nel logos (parola) ma vale lo stesso per quel passare attraverso (‘lo specchio’) - preso atto dell’assenza dell’autore, qui delle autrici (delle opere) - per trovare la presenza dell’Altro costituito come presenza nell’ospitalità (dell’opera). Pur nell’illusione di due cose distinte.
Il segno è, quindi, presenza differita, ossia la 'presenza originale perduta’ (dimensione temporale della differance) dalla quale il segno ha origine.
Alex Donadio
Mostra realizzata da MAGICA TORINO per I VIALI
A cura di
Barbara Colombotto Rosso
Alex Donadio
Progetto grafico
Giorgio Lusso
Coordinamento tecnico
Domenico Gregnanin