Casa del Conte Verde - Rivoli (TO)
Il femminino tra realtà e allegoria
La grazia salvifica che la Donna emana, peculiarità intrinseca della categoria ontologica della femminilità stessa, e la cui trascendenza diventa il mezzo per la redenzione dal ‘maligno’, è caratteristica dominante delle donne narrate in un certo tipo di letteratura. La Vergine Maria nei Vangeli e la ‛fanciulla angelo’ nel Dolce Stil Novo sono un esempio di come la donna venisse idealizzata, quasi beatificata, seppure altrove, in una visione dicotomica e ribaltata, diventasse l’origine del male, l’incarnazione stessa del peccato e della perdizione.
Nel campo delle arti visive, invece, l’artista, già dai suoi primi lavori, ha avvertito forte l’impulso, l’urgenza, di palesare la fisicità dirompente della donna in tutto il suo potenziale erotico. Ovidio, ne Le Metamorfosi, esprime bene quello che parrebbe essere un desiderio prettamente maschile e di ogni artista: infondere il soffio vitale alla materia inanimata (pittorica o scultorea) per trasformarla in un femminino vibrante, terreno e tangibile, conferendo una forma altamente simbolica all’invisibile. Il corpus delle opere selezionate per la mostra “Il femminino tra realtà e allegoria”, in parte pittoriche ed in parte fotografiche, mette in luce le tracce del femminino in sei artisti che lo hanno espresso con opere cariche di simbologie e riferimenti culturali interessanti, superando spesso l’idea che il femminino esista solo in relazione alla natura femminile. Dalla perfetta sinuosità delle linee e dalla grazia di alcuni ritratti, sino all’inquietudine consustanziale alle figure antropomorfe in risonanza col subconscio, dalle quali prorompe un’animalità terrena ben lontana dalle visioni angeliche cinquecentesche, si giunge alla scoperta dell’archetipo, principio dal quale tutto deriva, sublimazione di un femminino che va oltre la forma stessa e diventa forza generatrice.
La mostra, che vuole offrire spunti di approfondimento su di una tematica dalle implicazioni abissali, si è resa possibile grazie alla Città di Rivoli, all’Assessorato alla Cultura ed alla collaborazione del Comune di Conzano, Comune di Pontestura, degli artisti e dei collezionisti che generosamente hanno prestato le opere.
L’Associazione Culturale Magica Torino ha, tra le sue finalità, quella di rispondere, sul piano culturale, alle esigenze di un pubblico che vuole guardare al nostro presente artistico senza dimenticare un passato del quale è indispensabile coltivare la memoria e questa esposizione rappresenta un altro importante passo in un percorso non solo estetico, ma anche filologico e civile.
“[…] Respingere le nozioni di eterno femminino, di anima negra, di carattere giudaico, non significa negare che vi siano oggi Ebrei, Negri, donne: questa negazione non ha per gli interessati un significato di libertà, ma una fuga dall’autenticità.”
[Simone de Beauvoir, Il secondo sesso, Milano, Il Saggiatore, 1949, p. 13]
Barbara Colombotto Rosso
Presidente Magica Torino
Curatori
Alex Donadio
Barbara Colombotto Rosso
Testo critico
Alex Donadio
Contributi
Emanuele Demaria per Enrico Colombotto Rosso
Ugo Fama per Sergio Minero
Barbara Colombotto Rosso
Revisione testi
Francesca Rosso Chioso
Progetto grafico
Giorgio Lusso
Progetto di comunicazione
Domenico Gregnanin
Fotografie
Loris Barbano
Lorenzo Taddei
Giulia Lo Tufo
Marco Torchia
Antonio Attini
Per la città di Rivoli
Sindaco
Andrea Tragaioli
Vice Sindaco con delega alla Cultura
Laura Adduce
Organizzazione
Ufficio Cultura Comune di Rivoli
Laura Prunello
Caterina Diserio
Orari:
dal martedi al venerdi 16-19
sabato e domenica 10-13/16-19
lunedi chiuso
Ingresso:
intero 5€ / ridotto 3€
con Tessera Musei gratuito
Info:
Casa del Conte Verde: www.comune.rivoli.to.it
Tel. 011 956 30 20